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domenica 5 agosto 2012

Argomento del Giorno "Alitalia e il Nepotismo"

Salve a Tutti,

come anticipato durante la diretta radiofonica dei "Due Compari" di lunedì scorso (riascoltabile su saiuzwebradio.net), l'argomento del giorno tratta di 2 temi che hanno drammaticamente danneggiato il Nostro Paese: ALITALIA ed il NEPOTISMO, e, nella fattispecie, il nepotismo in Alitalia.

Partiamo da ALITALIA, poiché ritengo sia giusto fare qualche premessa: Ovviamente non voglio racconatarvi tutta la storia della compagnia aerea (per quello vi rimando a Wikipedia), diciamo che negli utlimi anni, a causa di una scellerata gestione delle società da parte dell'allora a.d. Giancarlo Cimoli (tanto per non fare nomi) è stata acquisita da parte di Alitalia -Cai (compagnia aerea italiana) L'azienda nasce il 26 agosto 2008 (scad. Vincolo nuovi soci 2013) da un'iniziativa dell'istituto bancario intesa sanpaolo (anche se dentro troviamo qualsiasi tipo di imprenditore da Benetton a Marcellino Gavio, da Salvatore Ligresti a Marco Tronchetti Provera, da mister AirOne Carlo Toto al gagà Francesco Bellavista Caltagirone.).

Nata dalle ceneri della precedente compagnia, la particolarità di quest'operazione è che la “Alitalia Vecchia” viene divisa in 2 parti:

- La Good Company (la parte Buona, cioè i crediti, le strutture ecc.) che va, per l'appunto, ai nuovi investitori. (la CAI).
- La Bad Company (quella cattiva, quella brutta, in pratica le passività) che va all'erario.

Numeri: del debito inziale ammontante a circa 3.2 miliardi di euro ne rimangono più di 2 miliardi.

Dimenticavo, quando dico erario, scusate se puntualizzo, non è che chiamo in causa il SIGNOR ERARIO , bensì intendo dire che i restanti debiti verranno saldati dallo stato: NOI.

Di seguito uno schema semplificativo tratto da borsaitaliana.it


NEPOTISMO: Da wikipedia "Con il termine nepotismo si indica la tendenza, da parte di detentori di autorità o di particolari poteri, a favorire i propri parenti a causa della loro relazione familiare e indipendentemente dalle loro reali abilità e competenze".

Passiamo ai FATTI, per i quali ringraziamo Il Fatto Quotidiano, Blue Bird News e FeliceSaulino.it.

Poche settimane fa è apparso a Fiumicino questo striscione



Il protagonista di questa stortia è Felice Matteoli, figlio di Altero Matteoli (ministro dei trasporti dal 2008 al 16 novembre 2011). Non voglio soffermarmi granchè sul padre, diciamo che non è proprio uno stinco di santo, in quanto è balzato agli onori della cronaca prima per il reato di favoreggiamento in un'inchiesta condotta dal tribunale di Livorno e poi per il blocco dello stesso processo da parte della Camera dei Deputati.
Ma torniamo a Noi... Federico Matteoli è un pilota dell'Alitalia ed è, da poco, stato promosso COMANDANTE. Beh, è cosa c'è di strano?
Per saperlo guardiamo la sa fulminante carriera:
Lavora presso una piccola compagnia di charter, l' EuroFly quando il 19 marzo 2002 viene assunto da Alitalia insieme a un altro pilota, il collega Ponte. Contratto a termine (che però fa curriculum, specie ad un ragazzotto di nemmeno 30 anni, nato nel 1973) per far fronte a “necessità temporanee”.
Ricordiamo che all'epoca vi era il blocco delle assunzioni, come previsto dalla legge 223 (la compagnia era ancora statale).
Come previsto, alla scadenza, partono le due lettere di mancato rinnovo. Una per il pilota Ponte ed una per Matteoli. Ma, guarda caso, solo quella destinata al pilota Ponte arriva a destinazione in tempo utile per far scattare la disdetta. E Matteoli? Grazie ad un provvidenziale disguido, la sua lettera arriva in ritardo. La mancata rescissione del rapporto di lavoro entro i termini previsti fa scattare il contratto a tempo indeterminato.
Quindi lui, quasi a "sorpresa", viene assunto.

Passano gli anni e la crisi Alitalia si aggrava. Alla fine del 2008 viene decretato il fallimento. È il momento della privatizzazione.
Per diecimila dipendenti e metà dei piloti è cassa integrazione. Un destino che non dovrebbe risparmiare nemmeno Federico Matteoli. È giovane ed ha un’abilitazione per un vecchio aereo (MD 80) che i vertici di Cai hanno deciso di mettere a terra per sostituirli con i più moderni Airbus. Ma ai big della nuova Alitalia, proprio come a quelli della vecchia, il destino del giovane Matteoli sta molto a cuore. Una nuova graduatoria gli evita la cassa integrazione e gli fa “conquistare” la seconda miracolosa assunzione a tempo indeterminato della sua incredibile carriera.
Come è potuto accadere?: Semplice, c'è la clausola del cosiddetto "25%" che consente al management della compagnia di scegliere liberamente un quarto del personale necessario, al di fuori di graduatorie e liste di anzianità. La particolarità è che nella prima graduatoria Matteoli occupava il posto nr. 991. La particolarità e che dopo l’attentato alle Torri Gemelle e la crisi del trasporto aereo seguita dall’11 settembre è stato l’unico pilota assunto a tempo indeterminato dall’ex compagnia di bandiera.
Lo STRISCIONE: Ovviamente l’astio dei dipendenti è stato duramente sanzionato dall’amministratore delegato, Andrea Ragnetti che parlando dei soggetti nel cartello li descrive come “professionisti straordinari che continuano ad essere un pilastro qualitativo irrinunciabile della nuova Alitalia, e che sono sicuro saranno rimasti inorriditi quanto me alla vista di quel cartello".

Ora, la storia di questa compagnia è sicuramente travagliata, tuttavia non vedo nulla che inverta la tendenza, basti pensare agli attuali vertici dirigenziali dove troviamo soggetti come Colaninno, Sabelli, oltre allo stesso Ragnetti. Persone che hanno uno storico presso altre grandi società come Telecom, Piaggio ecc, e sappiamo tutti come è andata a finire...

Infine, facciamoci qualche domanda: 

quale motivazione può spingere qualcuno ad esporre uno striscione così forte e brutale?